Antoni Patek nacque nel 1812 nella regione di Lublino. In qualità di soldato, prese parte alla Rivolta di Novembre. In seguito al suo crollo, andò in esilio. Nel 1835, dopo lunghe avventure, Patek si stabilì in Svizzera (Versoix, vicino a Ginevra). Lì fece conoscenza con un altro emigrante della Rivolta di Novembre, l'orologiaio Franciszek Czapek. Nel 1839 Patek e Czapek formarono una società di produzione di orologi, la Patek, Czapek et Cie. L'azienda si concentrò principalmente sulla fornitura alla clientela polacca. Pertanto, gli orologi firmati con i nomi di Patek e Czapek furono decorati con immagini di re e principi polacchi, ritratti di eroi nazionali e motivi religiosi. Nel 1845, Patek interruppe la collaborazione con Czapek. Poco dopo, però, si unì a due nuovi soci, Adrien Philippe – orologiaio e uno degli inventori del sistema di regolazione e tensionamento – e un connazionale con notevoli risorse finanziarie, Wincenty Gostkowski. Con il tempo, la cerchia dei clienti della manifattura gestita da Patek si allargò. Oltre ai polacchi impegnati in attività patriottiche, gli orologi furono acquistati anche da politici, capi di Stato, star del palcoscenico dell'epoca e uomini d'affari.
Uno degli orologi prodotti dalla manifattura Patek si trova ora nella collezione del museo della Congregazione della Resurrezione. Secondo i materiali conservati fino ad oggi, questo orologio è appartenuto al reverendo Piotr Semenenko.
Patek entrò in contatto con i Resurrezionisti negli anni Trenta del XIX secolo, grazie a Walery Wielogłowski, segretario e uno dei compagni più stretti del fondatore della congregazione, p. Bogdan Jański. Nel 1839, Wielogłowski si recò a Ginevra per convincere il cugino Ludwik Popiel a fornire un sostegno finanziario all'impresa di padreJanski, che stava cadendo in crescenti difficoltà finanziarie. Lì incontrò Patek che, da devoto cattolico, cedette rapidamente all'evangelizzazione del suo nuovo amico.
Antoni Patek divenne immediatamente un fedele benefattore e amico dei Padri fondatori della congregazione. La conferma della loro vicinanza è data dalla raccolta di corrispondenza che essi hanno conservato fino ad oggi. Queste lettere sono, da un lato, un'interessante testimonianza della fede di Antoni Patek. Dall'altro, ancora una volta, confermano il loro impegno nell'aiutare i connazionali in difficoltà. Il caso di un certo Kazimierz Kisielewski può servire da esempio.
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