L'articolo analizza le analogie tra il pensiero politico di Zygmunt Krasiński (1812-1859), poeta romantico, e la riflessione sulla politica dei più importanti rappresentanti della Congregazione della Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. L'autore del testo evidenzia come Krasiński apprezzasse molto il lavoro pastorale e nazionale dei Resurrezionisti, riponendo in loro grande fiducia. Mantenne con loro una regolare corrispondenza (con Padre Aleksander Jełowicki e Padre Hieronim Kajsiewicz), dalla quale emersero significative analogie tra la riflessione sul tema della politica esposta dal poeta e dai succitati ecclesiastici. Sia Krasiński che i Resurrezionisti consideravano la religione cattolica il fondamento della polesità intesa come comunione di spirito e cultura. Mantenere questa comunità rimanendo fedeli all'identità cattolica della nazione polacca era, sottolineavano all'unisono sia Krasiński che i Resurrezionisti, una conditio sine qua non affinché la nazione polacca potesse riconquistare l'indipendenza politica. Su questa strada, tuttavia, vi era una seria minaccia rappresentata dalla rivoluzione. Come sottolinea l'autore della "Commedia non divina", la rivoluzione minacciò la Polonia sia da Occidente (tramite le correnti radicali che si ispiravano all'eredità anticristiana della Rivoluzione francese) sia da Oriente (tramite la Russia, intesa come un'insurrezione rivoluzionaria istituzionalizzata). Questo modo di interpretare la minaccia rivoluzionaria era condiviso dai Resurrezionisti, destinatari delle lettere del poeta.
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